CONSULTORIO AIED, L'IDENTITÀ FORTE DI OLTRE 60 ANNI DI STORIA.

Nel 1974, i valori che guidavano da oltre 20 anni l'AIED in Italia in clamorose battaglie culturali, politiche e giudiziarie per la libertà, trovano espressione anche alla Spezia, grazie alla nascita del nostro Consultorio. Una realtà senza scopi commerciali e senza fini di lucro che rifiuta le discriminazioni razziali, religiose, sociali e politiche, proponendo, accanto all'attività culturale, servizi medici e specialistici di alta qualità.

Grazie alle lotte dell'AIED, la diffusione della contraccezione in Italia non è più un reato. Un risultato arrivato nel 1971 dopo anni di battaglie che ci hanno visto in prima linea insieme a tante donne che hanno lottato sul campo contro il dramma degli aborti clandestini.

Nel Consultorio AIED La Spezia, da oltre 40 anni trovano accoglienza tutte le problematiche relative alla procreazione libera e responsabile, crescita culturale e sociale in materia di sessualità, cultura della maternità, della paternità e della nascita, lotta alla discriminazione tra uomo e donna, e servizi finalizzati a migliorare la qualità della vita e a tutelare la salute individuale e collettiva.

Per questo, nelle nostre consulenze troverai non solo professionalità e accoglienza, ma soprattutto le radici di oltre 60 anni di cultura che ci guida nella lotta per la libertà e nella valorizzazione delle differenze.

 

COM'È NATA LA SEZIONE AIED ALLA SPEZIA

Consultorio AIED della Spezia nacque da un'idea di una donna, Luisa Jerace Galeazzi, nel 1974. Luisa pensò alla possibilità di aprire un Consultorio AIED alla Spezia dopo aver conosciuto, nel corso di una conferenza, il professor Rugiati del S. Martino di Genova. Aveva inoltre incontrato a Roma il dott. Laratta, il quale, assieme ad alcuni medici volontari, aveva aperto un Consultorio AIED in una borgata romana.
Le finalità erano soprattutto quelle di dare una corretta informazione sulla sessualità, maternità responsabile, contraccezione, per cercare di sconfiggere la piaga dell'aborto clandestino. Queste finalità furono fatte proprie da tutti coloro che alla Spezia si riunirono per fondare la sezione AIED locale.
Alla Spezia esistevano ed erano ben funzionanti i Consultori pubblici materno-infantili (con la Legge 833/78 inclusi nel Servizio Nazionale di Sanità Pubblica), svolgevano un'importante opera di assistenza ed educazione sanitaria nel centro cittadino e nelle campagne della provincia, ma mancava l'informazione sulle problematiche che l'AIED voleva trattare.

La sinergia con Soroptimist.
Luisa Jerace Galeazzi era ed è un'artista, moglie di un architetto molto noto, figlia di un pittore e scultore dell'800. A quel tempo era la Presidente del Soroptimist International Club della Spezia: un sodalizio a diffusione internazionale formato esclusivamente da donne di varia estrazione e professionalità. In Italia il Soroptimist fu fondato dalla prima chirurga italiana, Ada Rossi de Rio, che si specializzò in Chirurgia Estetica per tentare di mettere riparo alle ferite deturpanti dei soldati che avevano combattuto nella Prima Guerra mondiale. Le finalità del Soroptimist erano e sono quelle di promuovere i diritti dell'Uomo e in particolare di favorire l'affermazione della Donna in tutti i campi. Con l'intento di affermare questi principi, il Soroptimist nel 1972/73 aveva sponsorizzato la creazione alla Spezia della Consulta femminile provinciale. Luisa riuscì, con l'aiuto di altre amiche del Soroptimist, a coinvolgere donne conosciute anche in occasione della fondazione della Consulta: aderenti all'U.D.I., al C.I.F., facenti parte di gruppi femminili di Associazioni politiche. Esse dettero la loro adesione per la fondazione della Sezione AIED della Spezia. La loro adesione la dettero anche uomini di varie idee politiche e diverse professionalità. Queste persone, tutte assieme, il 16 dicembre 1974 si riunirono e, alla presenza di una notaia volontaria, fondarono la Sezione AIED della Spezia.

I primi passi.
Nel 1975 l'AIED spezzina cominciò la propria attività.
All'inizio le difficoltà furono tante: trovare una sede idonea e arredare il Consultorio, anche con le necessarie attrezzature mediche.
La sede di Roma e le istituzioni locali offrirono un aiuto, secondo le possibilità del momento. Ma la collaborazione più importante venne dai volontari e dalle volontarie. Da loro fu completamente gestita la parte amministrativa, con la segreteria, e l'accoglienza a chi veniva in Consultorio.
Le socie volontarie, insegnanti, casalinghe, una pediatra, infermiere, impiegate, per decine di anni accolsero le persone, raccolsero notizie, compilarono schede, aggiornarono il calendario delle visite. Non fecero mancare il loro affettuoso sostegno alle amiche che con un po' di titubanza e spesso angosciate dai loro problemi personali si apprestavano alla visita medica.
Nel tempo alcune di queste socie si sono ritirate, qualcuna non c'è più, altre ancora resistono come Consigliere in seno al Consiglio Direttivo della Sezione.
Nei primi anni di attività l'AIED della Spezia prestò i suoi servizi agli utenti con medici specialisti in ostetricia e ginecologia e uno psicologo che prestarono la loro opera a titolo gratuito e in un secondo tempo ricevettero un compenso modesto, quasi un semplice rimborso spese.
Uno dei nostri primi medici, entusiasta e molto attivo sia in ambulatorio che per attività divulgativa sul territorio fu il professor Pier Luigi Venturini che in seguito divenne ed è tuttora Direttore della Divisione di Ostetricia e Ginecologia dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova.

Il territorio.
Fin dal 1975, l'anno dell'inizio dell'attività consultoriale, i soci e le socie, insieme ai sanitari AIED decisero di allargare l'attività al territorio e soprattutto nelle scuole.
Nelle scuole dapprima si incontrò qualche resistenza, ma rapidamente i rappresentanti AIED furono ben accolti da Presidi ed insegnanti. L'AIED cominciò così a prestare agli insegnanti e agli studenti un servizio di educazione sessuale e sanitaria. Con una piccola “troupe” formata da un medico specialista in ostetricia e ginecologia, uno psicologo ed una socia, l'AIED è entrata nelle scuole: si spiegavano gli scopi dell'AIED, si proiettavano diapositive con spiegazioni anatomiche e funzionali degli apparati genitali maschili e femminili, e, cosa più importante di tutte, fu adoperato fin dal principio il metodo di rispondere alle domande che spontaneamente formulavano i ragazzi, allievi di scuola media o di scuole superiori. Le domande venivano sollecitate dagli operatori ed i giovani liberamente le formulavano in forma scritta, mediante fogliettini anonimi.
Il risultato di questo metodo è stato anche, con il trascorrere degli anni, l'accumularsi all'AIED di migliaia di foglietti con domande di ogni tipo. Questi foglietti non sono rimasti in un cassetto: un primo lavoro riguardante le domande dei giovani studenti fu presentato dalla socia/dottoressa Ebe Cozzani Livolsi nei primi anni 80 a Roma, durante un Convegno Nazionale AIED.
Nel 2005 fu edito in un libro uno studio sulle domande suddette, dal titolo “Foglietti in libertà.
L'AIED incontra i giovani, i giovani incontrano l'AIED”, a cura di tre studiose di problematiche giovanili.

Con il passare del tempo i servizi che l'AIED spezzina era in grado di offrire si sono diversificati ed aumentati. La sezione AIED si è dimostrata da tempo assai utile anche per l'accoglienza di utenti extracomunitari. È cresciuta altresì l'assistenza psicologica per adolescenti, adulti, coppie e gruppi omogenei.